Stazioni di alimentazione per scrofe in gruppo

alimentazione
Scrofette in addestramento con Dummy.
Dalla Spagna un’esperienza positiva di questo modello di allevamento che consente un recupero in efficienza e in redditività attraverso la gestione individuale della dieta. Comporta però un iniziale adeguamento strutturale

Uno degli allevamenti di Opp Group (Optimal pork production roup), Albesa Ramadera a Lleida (Spagna), offre un esempio pratico di cosa succede mantenendo le scrofe in gruppo durante la gestazione. L’allevamento in questione fa da nave scuola per la formazione di tecnici e degli studenti del master in Sanitad y Producción Porcina dell’Università di Zaragoza e ha una consistenza media di 4mila scrofe di razza Batalle (incrocio Duroc x Landrance con finalizzatore Pietrain) (www.batalle.com/node/21). I capi sono allevati in gruppo, nei box sono state installate le stazioni di alimentazione Schauer e l’allevamento viene gestito attraverso il software Farm’s Mother (Farm’s Mother Programa de integración, manejo y análisis de datos de la granja, Avances, Volumen IX, Septiembre 2012, pp. 24÷26).

Come noto, in seguito all’entrata in vigore del D. Lgs. 53/04, dal 1° gennaio 2013, è ormai obbligatorio allevare scrofe e scrofette in gruppo nel periodo compreso tra le quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima del parto; i box devono avere dimensioni adeguate a far sì che gli animali si possano muovere e coricare liberamente (foto 1) (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/04053dl.htm).

Questa tecnica di allevamento rappresenta un’importante sfida per l’allevatore poiché comporta un sostanziale impegno economico per la ristrutturazione aziendale, ma se applicata correttamente incide positivamente sulla redditività.

Alimentare la scrofa

Il principale problema che si riscontra con questo tipo di stabulazione è la difficoltà di alimentare le scrofe e di come garantirne l’ingestione minima giornaliera. Infatti, la possibilità di garantire un livello alimentare corretto per ciascun animale è determinante, poiché ha ripercussioni sulla produttività e sul peso della nidiata alla nascita.

Secondo l’esperienza di OPP Group l’allevamento in gruppo, sia con le stazioni di alimentazione che con le gabbie aperte e le scrofe suddivise e gestite secondo i giorni di gestazione, permette di mantenere e/o aumentare la produttività; per arrivare a ciò però è necessario applicare criteri di gestione e progettazione delle strutture basati su una conoscenza approfondita dei vari fattori della produzione, optando per il sistema più adeguato al singolo allevamento e, nel caso di una ristrutturazione, scegliendo come e in quale momento del ciclo produttivo effettuare la transizione.

Le stazioni di alimentazione (foto 2) permettono di avere un’alimentazione individuale e precisa, essenziale per le aziende ad alta produttività; sono gestite attraverso un computer che consente a ogni stazione di adattare l’alimentazione al tipo di scrofa (scrofetta/pluripara) oppure secondo il BCS (molto magra/ magra/ normale/ grassa), allo stadio di gestazione e garantisce un controllo totale degli animali da parte del personale (C. Martínez Dávila, C. Casaús Melero, G. Cano García, Gestaciones libres. Alternativa o problema?, Suis n. 61, ottobre 2009, pp. 18÷24).

Schauer Compident VII

I punti di forza della stazione di alimentazione Schauer Compident VII sono:

  • velocità di alimentazione: scrofette e primipare necessitano di più tempo per mangiare rispetto alle pluripare, per questo motivo è consigliabile avere una stazione a loro dedicata per regolarne i tempi;
  • razione somministrata in piccole porzioni: ognuna pesa 100 grammi. Poiché alcune scrofe non ingeriscono tutta la razione in una sola volta, la suddivisione in porzioni ridotte garantisce che ogni animale termini la razione giornaliera stabilita anche in più pasti durante l’arco della giornata;
  • possibilità di lavorare con diverse curve di alimentazione, raramente vengono elaborate più di 4 curve, con la precisione al grammo, per un utilizzo ottimale della razione;
  • utilizzo di palmari per semplificare il lavoro quotidiano ed evitare spostamenti del personale al computer centrale per modifiche e/o consultazione;
  • collocamento di sistemi di rilevamento per le scrofe senza chip: la distribuzione della razione è gestita mediante la lettura di un chip posto sull’orecchio destro della scrofa. Poiché il chip può smettere di funzionare oppure può essere perso, è necessario che il sistema rilevi la presenza di animali senza chip o con chip non funzionante e, se possibile, che li separi dal gruppo in modo che la sostituzione sia ancora più rapida;
  • possibilità di selezione (foto 3) e/o marcatura individuale dell’animale per le ragioni più disparate;
  • interconnessione tra i sistemi di gestione e di alimentazione per semplificare le operazioni quotidiane (C. Martínez Dávila, C. Casaús Melero, G. Cano García, Gestaciones libres Alternativa o problema?, Suis n. 61, ottobre 2009, pp. 18÷24).

La stazione di alimentazione Schauer Compident presenta ulteriori vantaggi, quali funzionamento affidabile e stabile per garantire la calma ed evita lo stress, la stazione dritta e l’ingresso controllato permettono alla scrofa di uscire in qualsiasi momento, nessuno stress all’ingresso della stazione in quanto gli animali possono sempre entrare, identificazione automatica della scrofa con fuoriuscita del truogolo solo quando l’alimentazione è autorizzata e infine, come già detto, ottimo controllo della selezione degli animali (www.schauer-agrotronic.com).

Addestramento

È molto importante avere scrofette addestrate correttamente a entrare e mangiare all’interno delle stazioni, per questo motivo è necessario lasciarle, sprovviste di chip, inizialmente in un box con la “Dummy” (foto 4), stazione di alimentazione senza chip, così da prendere confidenza con le dimensioni della futura stazione e con le porte; successivamente, una volta trascorso un sufficiente periodo, e chippati gli animali, è necessario sottoporli a una fase di training all’interno della Schauer Compident Junior in modo da terminare l’addestramento, iniziare la carriera riproduttiva ed essere poi spostate nella stazione definitiva, Schauer Compident VII (foto 5).

Per utilizzare al meglio le stazioni di alimentazione, anche se si possiede la migliore tecnologia disponibile sul mercato, è necessario formare adeguatamente il personale in modo da avere pieno controllo sulle stazioni e sapere come aiutare, se necessario, gli animali durante l’addestramento per ridurre al minimo le perdite corporee.

In conclusione, l’allevamento in gruppo mediante l’utilizzo delle stazioni di alimentazione Schauer Compident VII, è una valida opportunità per rendere tecnologicamente efficiente l’allevamento perché permette di seguire in modo puntuale ed efficiente tutti gli animali sia dal punto di vista alimentare che gestionale attraverso opportuni software di gestione. Come detto, questo sistema consente di seguire ancora più accuratamente l’alimentazione delle scrofe inserendo anche, se d’interesse, la somministrazione di micronutrienti; in aggiunta, in seguito a una maggiore attività fisica effettuata dalle scrofe, si può avere una minor incidenza di parti languidi e, di conseguenza, di nati morti. Dal punto di vista del benessere animale, le scrofe possono esprimere meglio il loro naturale comportamento senza dimostrare nervosismo, stress e/o paura nei confronti degli operai che quotidianamente sono a contatto con loro.

 

Leggi l’articolo completo sulla Rivista di Suinicoltura n. 12/2015

L’Edicola della Rivista di Suinicoltura

Stazioni di alimentazione per scrofe in gruppo - Ultima modifica: 2015-12-16T13:00:05+01:00 da Barbara Gamberini

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