DOSSIER GENETICA

Goland, sguardo diverso per il suino italiano

Il nostro mercato indirizzato soprattutto alla trasformazione richiede animali di tipo particolare e per certi aspetti unici nel panorama mondiale

 

Goland sa che deve avere un obiettivo di selezione un po' diverso da quello delle varie genetiche internazionali: in Italia non è solo la percentuale di carne magra o la rapidità di accrescimento o altra caratteristica “estrema” a influenzare il ritorno economico nell'allevamento suino, ma una ben più ampia aggregazione di “diversamente interpretate” caratteristiche.

Il nostro mercato, principalmente finalizzato alla trasformazione e non al consumo di carne fresca, richiede suini diversi e per certi aspetti unici nel panorama mondiale.

L'età, una ben specifica composizione della carcassa e della carne, il peso finale, l'alimentazione e il tipo di gestione, sono tutti aspetti che in Italia incidono in modo diverso rispetto alle suinicolture estere e deve essere tenuto sempre ben presente nel determinare gli obiettivi di selezione.

Dovendo considerare tutti questi aspetti in quanto casa genetica italiana, Goland verifica il proprio progresso genetico sull'intero ciclo di produzione, a partire dalla scrofaia, arrivando all'ingrasso e al macello, valutando anche l'idoneità della carne per la trasformazione.

Se non si dispone di questa visione globale si potrebbero sottostimare, o anche trascurare totalmente, alcuni aspetti che nella situazione italiana possono pesare maggiormente rispetto a quanto caratterizza la suinicoltura estera.

 

Crescita e peso alla nascita

Un esempio abbastanza significativo di come tutti i vari aspetti siano tra loro correlati e di come essi meritino diversa considerazione è rappresentato dal peso del suinetto alla nascita (e non si tratta di un esempio così estremo come potrebbe invece essere l'importanza che noi attribuiamo al prosciutto e alla copertura di grasso in corona).

Per poter ben giudicare il peso di un carattere bisogna misurarne l'influenza economica e capirne cause e correlazioni con altri aspetti.

Il peso alla nascita influenzerà la redditività dell'intero ciclo di accrescimento e non solamente il costo aggiuntivo necessario per riuscire a svezzare i suinetti più piccoli (maggior lavoro, alimentazione speciale per madri e suinetti, attrezzature dedicate, farmaci, ecc.).

E maggiore è la durata del ciclo di ingrasso o il peso da raggiungere, maggiore è la differenza economica tra avere covate leggere o normali.

 

Quanto costano all'allevatore

Una volta comprese le dinamiche determinate dalle covate di basso peso è importante attribuire un valore economico al carattere per riuscire a valutarlo in termini d'impatto economico.

Le covate sotto peso a 6 mesi di età perdono mediamente 4 kg di carne per ogni etto sotto soglia (ogni etto al di sotto di 1,2 kg di peso medio per covata). Questo significa, se si considerano 11 suinetti svezzati, che per ogni etto sotto soglia di peso, quella covata penalizza l'allevatore di 44 kg di carne prodotta in meno (1 etto di sotto peso medio = 4 kg in 6 mesi per 11 suinetti svezzati).

Questo è quanto emerge da studi scientifici nella produzione del suino leggero. Purtroppo mancano analoghi studi nel caso del suino pesante, ma la lunghezza del ciclo fa pensare a effetti negativi di maggior entità e importanza.

Nello sviluppo della linea femminile, è necessario pertanto tenere nella dovuta considerazione non solo l'importante dato relativo al numero di suinetti svezzati per scrofa per anno, ma anche tutti i vari aspetti, ereditati dalla madre, che influenzano le performance del suino ottenuto (il peso alla nascita è uno di questi aspetti, ma non si deve dimenticare il contributo materno alla qualità della carne e della carcassa e alla conversione alimentare dei suini prodotti).

L'elenco degli aspetti da considerare nel valutare una linea femminile è lungo e comprende affidabilità, longevità, robustezza, facilità d'uso, consumo annuo di mangime, sopravvivenza della prole, capacità materna, ecc.

Si tratta di caratteri o aspetti spesso correlati tra loro e che possono avere diversa importanza economica nel contesto produttivo italiano rispetto a quanto avviene in quello estero, e che comunque si modificano nel corso degli anni.

Per questo è necessario avere ben chiare sia la situazione che le esigenze del nostro mercato ed impostare un lavoro finalizzato al ritorno economico ed a un unico risultato tecnico “globale”.

Un'analisi più completa sul peso alla nascita del suinetto è disponibile nel sito www.goland.it.

 

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Goland, sguardo diverso per il suino italiano - Ultima modifica: 2014-11-13T10:14:06+01:00 da Redazione Suinicoltura
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