Fontanesi, Unapros: Dobbiamo dotarci di una strategia di apertura

Fontanesi, Unapros: Dobbiamo dotarci di una strategia di apertura
«É indispensabile aprire i propri orizzonti rivolgendosi a mercati nuovi. Fondamentale anche perseguire la produzione dop mantenendo alta l’attenzione su eventuali protezionismi». Così il presidente di Unapros

Pur essendo il nostro paese deficitario di carne suina, l’Italia si caratterizza per una serie di produzioni di alto valore aggiunto, che rientrano nella filiera della dop. Quindi, più che una logica di chiusura, quella di cui dobbiamo dotarci è una strategia di apertura». È il punto di vista di un profondo conoscitore del settore suinicolo, Lorenzo Fontanesi, presidente di Unapros, l’associazione che riunisce Opas, Assocom, Asser, Aps Piemonte e Suinmarche, per una produzione annuale vicina ai 2 milioni di suini, pari a oltre il 20% del totale nazionale. «Per coniugare queste due esigenze, che all’apparenza sembrano contrapposte – è indispensabile aprire i propri orizzonti rivolgendosi a mercati nuovi».
E riferendosi specificatamente alla Cina, Fontanesi puntualizza: «É vero che l’area dell’Est fino a oggi ha richiesto produzioni di basso valore, tuttavia nelle grandi megalopoli cinesi si sta sviluppando un potere d’acquisto elevato. In questo contesto di crescita, per alcune persone il prodotto ad alto valore aggiunto diventa un vero e proprio status simbol. Anche al di fuori della Cina, poi, troviamo l’interessamento da parte di realtà che stanno vedendo crescere una sempre maggiore richiesta dei prodotti eccellenti come le nostre dop».
Quale dovrebbe essere dunque la strategia di fronte a questo contesto internazionale in via di progressiva seppur lenta trasformazione? «Pensiamo con convinzione – risponde il numero uno di Unapros – che la strategia consista nel perseguire la nostra produzione dop mantenendo alta l’attenzione su eventuali protezionismi. Non dimentichiamo, infatti, che dietro a ogni rischio si nasconde – quasi sempre – un’opportunità. Se è vero che i grandi “imitatori” possono invadere tutto il mondo con la loro merce, è anche vero che non posseggono il know how, la cultura, la tecnica, l’artigianalità tramandata, i quali rendono il nostro prodotto un vero e proprio capolavoro dell’agroalimentare mondiale. Detto questo, possiamo sentenziare che i grandi “imitatori” avranno vita dura per diventare realmente dei concorrenti del nostro paese».
Parallelamente, tuttavia, il settore si trova a fare i conti anche con il mercato che, se al momento permette di nutrire aspettative ottimistiche, tuttavia non è certo che andrà in quella direzione di positività. «A fronte di un aumento della domanda a livello mondiale – afferma Fontanesi – abbiamo certi paesi che si stanno organizzando per aumentare le produzioni».
Come poi aggiunge, «Certo, il primo semestre appena trascorso è andato oltre le migliori aspettative. Non abbiamo avuto, infatti, la periodica flessione primaverile dei prezzi, i quali al contrario del solito si sono mantenuti elevati. Per i prossimi mesi ci aspettiamo invece una certa tensione sui prezzi, perché si andrà a evidenziare una mancanza di suini e di conseguenza, a luglio e ad agosto, assisteremo a una consistente diminuzione dell’offerta. Ci sarà da capire quali dinamiche si attiveranno sul fronte dei prezzi a valle della filiera. A oggi non riusciamo ancora a formulare delle previsioni, perché è troppo presto. Stiamo assistendo a cambiamenti evidenti in positivo e restiamo in attesa di vedere le conseguenze sui consumi con l’aumento dei flussi turistici attesi per questo periodo dell’anno».
Dunque, è realistico che si possa creare un po’ di tensione dal punto di vista del mercato. Prosegue Fontanesi: «Quello che stiamo vivendo è un periodo di apprensione. Ci troviamo in una sorta di momento di standby in cui le aspettative sono sì positive, ma speriamo anche si creino le condizioni perché questa si possano avverare».
A livello di consumi interni non si segnalano evoluzioni particolarmente evidenti, così come anche nel settore dell’export.

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Fontanesi, Unapros: Dobbiamo dotarci di una strategia di apertura - Ultima modifica: 2017-07-26T15:45:19+02:00 da Giorgio Setti

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