Contro il “rischio biofilm” l’innovazione del primo detergente “buono” per tutta la filiera

Unitec Italia presenta Keno™San, detergente formulato da CID Lines, utile per l'igiene di superfici e strutture dell'allevamento suinicolo

Nascosto nell’ombra di superfici e strutture di un allevamento suinicolo si annida un’insidia troppo spesso sottovalutata agli effetti del buon esito sia del protocollo di igiene che di un’eventuale prescrizione di antibiotici in corso di produzione: il biofilm, una comunità batterica eterogenea assemblata, solidamente adesa alle superfici tramite organelli di fissazione (es. fimbrie), immersa in una matrice organica definita Sostanza Polimerica Extracellulare (SPE), in cui le colonie microbiche sono in grado di comunicare tra loro, interagendo in modo intelligente (es. quorum sensing).

Il biofilm inoltre è una capsula di sopravvivenza per gli agenti patogeni poiché le cellule microbiche affondate nella matrice organica non solo risultano efficacemente protette nei confronti delle aggressioni esogene (es. sostanze attive, temperature sfavorevoli, irradiamento da raggi ultravioletti) ma sono anche in grado di innescare meccanismi di mutazione genetica che ne amplificano la persistenza ambientale e le caratteristiche di antibioticoresistenza.

Per lunghi anni la scienza medica ha semplicisticamente ”degradato” il biofilm a effetto collaterale conseguente alla somministrazione di alcuni antibiotici: insomma … un “male inevitabile”. Tuttavia, acquisizioni più recenti pubblicate su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), “Bibbia della Biologia” che ogni anno sforna oltre 3.000 articoli di grande caratura scientifica, hanno invece dimostrato che invece gli antibiotici stessi sono in grado di assumere un ruolo attivo nella produzione di biofilm, attraverso specifici “percorsi di segnalazione” tra colonie strutturate all’interno della Sostanza Polimerica Extracellulare (Bleich R. et al. Thiopeptide antibiotics stimulate biofilm formation in Bacillus subtilis. PNAS 112, 3086-3091, 2015).

La rimozione della sostanza organica tramite l’impiego sistematico di un detergente che “mette a nudo” i patogeni è inoltre un momento prioritario e fondamentale per ottimizzare l’attività di un disinfettante.

Un buon detergente può anche abbattere la carica microbica contaminante in misura pari al 90% e la sua efficacia è generalmente influenzata da alcuni fattori quali ad esempio:

Composizione chimica, pH e concentrazione d’impiego: i detergenti alcalini rimuovono le proteine e i lipidi, mentre quelli acidi i depositi minerali (es. incrostazioni calcaree, espressioni del cosidetto fenomeno del biodeterioramento).

  • Energia termica operativa: perché i grassi tendono a sciogliere più rapidamente a 35°C.
  • Energia fisica di utilizzo: la pressione dell’attrezzatura di applicazione (35 bar) è la “chiave” per ottenere condizioni di bagnabilità e schiumabilità ottimali.
  • Tempo di contatto (in minuti): occorre sempre verificare prima dell’impiego non solo la compatibilità tra detergenti con strutture e materiali oggetto di trattamento (es. alcuni detergenti non sono adatti a materiali zincati, alluminio e/o altre leghe leggere) ma anche le temperature ambientali per evitare che il tempo di contatto (20-30 minuti in media) comporti l’essicazione della soluzione detergente sulla superficie di applicazione. In un allevamento suinicolo, l’efficacia di un detergente deve a) dimostrare di possedere un elevato potere di penetrazione nei confronti della sostanza organica; b) avere proprietà emollienti tali da disgregare la sostanza organica (incluso il cosidetto “crostone”!) in tempi molto rapidi; c) garantire operazioni di risciacquo ottimale e d) ridurre i consumi d’acqua, il ricorso a energia termica e i costi manodopera.

Caratterizzato da valore di pH superiore a 12 per esercitare un’intensa azione sgrassante nei confronti della sostanza organica e da un valore di tensione superficiale del 30-35% più ridotto (circa 20 mN/m) rispetto a detergenti più convenzionali disponibili sul mercato per esaltarne le prerogative di bagnabilità, Keno™San è specificatamente formulato da CID Lines per ottimizzare la resa di una soluzione detergente applicata per via schiumogena in termini di adesività, capacità di penetrazione nella sostanza organica, tempi di contatto, risciacquabilità ed effetto destrutturante nei confronti del biofilm con significativo risparmio dei costi di manodopera e dei consumi idrici associati all’intervento di detergenza.

Infatti, Keno™San è un detergente a bassa concentrazione d’impiego (1:100) ed elevato contenuto di innovazione in virtù dell’impiego di tensioattivi di III generazione a matrice anfotera di origine vegetale di qualità “food grade”, stabili in acque dure, nei confronti di ioni metallici e per un vasto range di valori di pH: in particolare, la selezionata miscela di surfattanti non solo amplifica le proprietà schiumogene del prodotto anche in presenza dello sporco “più ostinato” ma possiede la capacità di svolgere azione idrotopa grazie a un significativo abbassamento della tensione superficiale e tutela la sicurezza di impiego per la manodopera soprattutto a livello dermatologico.

Infine, la formulazione di Keno™San è realizzata in conformità agli standards qualitativi definiti da un capitolato di buone norme di fabbricazione (GMP) e da un processo di produzione certificato ISO 9001:2008 che assicura caratteristiche di elevata inerzia chimica alla soluzione detergente che così non risulta corrosiva anche nei confronti di attrezzature e materiali “più delicati” e un coefficiente di biodegradabilità (82%) superiore al valore soglia minimo stabilito come requisito di conformità  del prodotto ai sensi del Regolamento Europeo 648/2004.

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KenoSan: Consigli di applicazione e modalità d’uso 

  • Utilizzare un volume di applicazione pari a 300 ml per mq* di una soluzione detergente di KenoSan a concentrazioni di impiego comprese tra 0,5% e 2%.
  • In caso di applicazione di KenoSan tramite lancia schiumatrice è consigliato il ricorso alla diluzione efficace di 1:100 (1%).
  • Prevedere un tempo di contatto compreso tra 20 e 30 minuti, evitando l’essiccamento della “schiuma” su superfici e strutture.
  • Risciacquare a fondo prima di procedere all’applicazione della soluzione disinfettante.

*Volume di applicazione corrispondente al limite visivo di percolamento.

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Keno™San: Profilo Competitivo

 

Profilo Detergente Keno™San Detergente Generico Differenza
Sostanza Attiva NaOH NaOH N/A
Concentrazione Uso (%) 1,0 1,0 N/A
pH 12,2 12,0 +0,2
Alcalinità Totale (% Na2O) 8,50 6,35 + 2,2%
Alcalinità Libera (% Alcalinità Totale) 90,2 87,5 + 2,7%
Densità 1.115 1.116 - 0.001
Tensione Superficiale (mN/m) 20,4 24,7 - 17,4%
% Riduzione Proprietà Schiumogene dopo 5 minuti (%) 15,5 35,7 - 20,2%

 

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Contro il “rischio biofilm” l’innovazione del primo detergente “buono” per tutta la filiera - Ultima modifica: 2017-05-22T13:57:02+02:00 da Giorgio Setti

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